17 Dicembre notte in TV su Rai Storia

Programmi 17 Dicembre notte in TV su Rai Storia
Ora Programma Genere
23:50 a.C.d.C. Il mistero dei re di Teotihuacan
a.C.d.C. Il mistero dei re di Teotihuacana.C.d.C. Il mistero dei re di Teotihuacan - Alla scoperta della città di Teotihuacan, in Messico, che rappresenta uno dei più grandi misteri delle civiltà precolombiane del Centro America.
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00:50 Rai News Notte
00:55 Il giorno e la storia - 18 dicembre 2025
Il giorno e la storia - 18 dicembre 2025Il giorno e la storia del 18 dicembre 2025. Persone, eventi e ricorrenze del 18 dicembre 2025.. - Un programma di Giovanni Paolo Fontana. Produttore esecutivo Fawzia Moccia
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01:15 IQ serie XXI - Gian Lorenzo Bernini, David, scultura marmo, 1623-24, Galleria Borghese, Roma
IQ serie XXI - Gian Lorenzo Bernini, David, scultura marmo, 1623-24, Galleria Borghese, RomaIQ serie XXI - Gian Lorenzo Bernini, David, scultura marmo, 1623-24, Galleria Borghese, Roma - Realizzata dal Bernini tra il 1623-24, l'opera raffigura David che sta per scagliare la piet - ra che colpirà a morte Golia, il gigante che i Filistei chiamano per opporsi all'esercito del re Saul. L'opera inizialmente commissionata dal Cardinale Montalto, che muore però precocemente, vede la sua realizzazione grazie al Cardinale Scipione che volle rilevarla. Per lui Bernini realizzò quattro gruppi statuari e questo è l'unico ad avere un soggetto biblico. E le sembianze impresse nel volto di David sono quelle dell'artista stesso, che nella sua espressione di sforzo e volitività impressa nel lancio della pietra, riporta allo stesso impegno con cui il Bernini forgia il marmo per farne una scultura piena di vita. E come in ogni sua opera, si riconferma la plasticità e dinamicità del soggetto rappresentato che ne fanno il più importante e tra i più celebri artisti del XVII secolo. - di Giovanni Paolo Fontana, Rodolfo Papa produttrice Fawzia Moccia
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01:20 Passato e Presente - Grande Guerra. L'odissea dei prigionieri - 30/10/2018
Passato e Presente - Grande Guerra. L'odissea dei prigionieri - 30/10/2018Sono 600 mila i soldati italiani fatti prigionieri durante la Prima Guerra Mondiale e portati nei campi di prigionia di Austria e Germania. Quasi 300 mila dopo la disfatta di Caporetto. Le condizioni della detenzione sono durissime, al punto che 100 mila di loro moriranno di malattie, di fame e di stenti. Una tragedia raccontata dal professor Alessandro Barbero e da Paolo Mieli in questa puntata di \"Passato e Presente\". L'Austria e la Germania, strette nella morsa del blocco navale imposto dai Paesi dell'Intesa, non riescono a sfamare i loro cittadini e i loro soldati, tantomeno le centinaia di migliaia di prigionieri che affollano i loro lager. Così chiedono al nemico di provvedere al loro sostentamento inviando aiuti alimentari. Francia e Inghilterra accettano, l'Italia no. Il governo italiano e il Comando supremo dell'esercito, in primo luogo il generale Cadorna, sono convinti, infatti, che molti soldati italiani abbiano disertato o si siano arresi al nemico senza combattere, specie a Caporetto. Così la decisione di non inviare aiuti serve a punire i prigionieri, certo, ma anche a dissuadere i soldati ancora in guerra dall'assumere lo stesso comportamento. Per i prigionieri che sopravvivranno e torneranno in patria il rientro sarà difficile. In molti casi verranno accolti come dei traditori.
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02:00 5000 anni e + Solimano il Magnifico
5000 anni e + Solimano il MagnificoDurante il regno di Solimano il Magnifico, l'Impero Ottomano raggiunge il suo apogeo, espandendosi dal punto di vista territoriale e vivendo una straordinaria crescita culturale ed economica. Il sultano intraprende una serie di vittoriose campagne militari e promuove importanti riforme in campo sociale e giudiziario, grazie alle quali è definito anche il 'Legislatore'.
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02:55 Odissea - S1E2
Odissea - S1E2Ulisse giunge sull'isola dei Feaci e, sulla spiaggia, è soccorso da Nausicaa, figlia del re Alcinoo. Condotto alla reggia, Ulisse racconta ai sovrani dei sette anni trascorsi sull'isola della ninfa Calipso.
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03:45 MILLE PAPAVERI ROSSI La lunga campagna d'Italia. La linea d'Inverno
MILLE PAPAVERI ROSSI La lunga campagna d'Italia. La linea d'InvernoMILLE PAPAVERI ROSSI La lunga campagna d'Italia. La linea d'Inverno - Un documentario sulla liberazione dell'Italia nel 1943. - di Alberto Caldana, Manlio Cancogni (1965)
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04:40 Ieri e oggi 1978 Gino Landi, Virna Lisi p.95
Ieri e oggi 1978 Gino Landi, Virna Lisi p.95Ieri e oggi 1978 Gino Landi, Virna Lisi p.95 - I personaggi dello spettacolo si rivedono nelle loro partecipazioni televisive del passato, nella storica trasmissione 'Ieri e oggi', curata da Leone Mancini - e Lino Procacci. In questa puntata del 1978 sono ospiti di Enrico Maria Salerno Gino Landi e Virna Lisi. - A cura di Leone Mancini e Lino Procacci
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05:40 Il giorno e la storia - 18 dicembre 2025
Il giorno e la storia - 18 dicembre 2025Il giorno e la storia del 18 dicembre 2025. Persone, eventi e ricorrenze del 18 dicembre 2025.. - Un programma di Giovanni Paolo Fontana. Produttore esecutivo Fawzia Moccia
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06:00 Passato e Presente - Grande Guerra. L'odissea dei prigionieri - 30/10/2018
Passato e Presente - Grande Guerra. L'odissea dei prigionieri - 30/10/2018Sono 600 mila i soldati italiani fatti prigionieri durante la Prima Guerra Mondiale e portati nei campi di prigionia di Austria e Germania. Quasi 300 mila dopo la disfatta di Caporetto. Le condizioni della detenzione sono durissime, al punto che 100 mila di loro moriranno di malattie, di fame e di stenti. Una tragedia raccontata dal professor Alessandro Barbero e da Paolo Mieli in questa puntata di \"Passato e Presente\". L'Austria e la Germania, strette nella morsa del blocco navale imposto dai Paesi dell'Intesa, non riescono a sfamare i loro cittadini e i loro soldati, tantomeno le centinaia di migliaia di prigionieri che affollano i loro lager. Così chiedono al nemico di provvedere al loro sostentamento inviando aiuti alimentari. Francia e Inghilterra accettano, l'Italia no. Il governo italiano e il Comando supremo dell'esercito, in primo luogo il generale Cadorna, sono convinti, infatti, che molti soldati italiani abbiano disertato o si siano arresi al nemico senza combattere, specie a Caporetto. Così la decisione di non inviare aiuti serve a punire i prigionieri, certo, ma anche a dissuadere i soldati ancora in guerra dall'assumere lo stesso comportamento. Per i prigionieri che sopravvivranno e torneranno in patria il rientro sarà difficile. In molti casi verranno accolti come dei traditori.
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